Hunting Pollution, il murales eco-friendly a Roma – INTERVISTA

Si chiama Hunting Pollution ed è un’opera di street art che depura l’aria trattenendo lo smog. Si trova nel quartiere Ostiense di Roma. Il soggetto? Un animale in via d’estinzione: l’airone blu. L’autore di questa gigantesca opera è il milanese Federico Massa, in arte Iena Cruz.

Sono un’amante della street art e quando passai un giorno da via di Porto Fluviale, rimasi sbalordita dalla maestosità di questa coloratissima opera, carica di significato. Così, mossa dalla passione e dalla curiosità, ho fatto qualche domanda all’autore.

Un’informazione riguardo l’Hunting Pollution. Si tratta del murales green più grande d’Europa. È grande mille metri quadrati. È stato realizzato con l’Airlite, una vernice particolare in grado di eliminare gli odori e ridurre l’inquinamento atmosferico. Questa vernice depura l’aria quasi il 90%. Ha un grande obiettivo: punta sulle coscienze degli uomini e apre gli occhi sul futuro della Terra.

Iena Cruz, come è nata l’opera di street art Hunting Pollution?

È nata grazie all’incontro con Veronica De Angelis, giovane fondatrice dell’associazione culturale no profit Yourban2030 e imprenditrice green. Eravamo entrambi a Brooklyn. Ed entrambi eravamo mossi da un’esigenza comune. Ovvero utilizzare un linguaggio che potesse sensibilizzare tutti in merito alla tematica ambientale. Volevamo far avvicinare le persone a temi come la salvaguardia dell’ambiente e il rapporto tra l’uomo e la natura.
Veronica era in possesso di un grande palazzo di sua proprietà e uno dei suoi sogni era quello di farlo dipingere. Questo palazzo si trova in uno degli snodi più trafficati della Capitale. Porto Fluviale non solo è tra le vie più trafficate, ma è anche tra le più inquinanti. Così ci siamo accordati: avrei realizzato un grande murales. Entrambi abbiamo anche pensato quale fosse il miglior materiale per realizzare l’opera. Così abbiamo scelto l’Airlite, un materiale eco-friendly. Da New York ho raggiunto Veronica a Roma e mi sono messo all’opera.

Perché hai scelto di raffigurare l’airone?

L’airone è purtroppo uno dei tanti animali in pericolo d’estinzione. Come puoi notare, dall’alto scendono gocce nere di petrolio, dal basso si muovono violenti tentacoli che si espandono fino al mare, minacciando così l’ecosistema.
Hunting Pollution ha una doppia valenza. Da un lato, metaforicamente parlando, l’animale acciuffa la preda in un mare inquinato, dall’altro, concretamente, il murales cattura le polveri dell’inquinamento.
Quindi, ho scelto di rappresentare un elegante e statuario airone blu che si sopraeleva su un barile di petrolio. Materiale, quest’ultimo, diventato un’emblema della società che si fonda sui consumi.

Hunting Pollution è realizzato con l’Airlite. In Italia, sei il primo ad aver utilizzato questa vernice?

No. Almeno non credo di essere il primo ad avere usato l’Airlite. Tuttavia, per il messaggio che il murales contiene, per la composizione e le dimensioni, certamente sì. Sono molto vicino a queste tematiche a cui mi sono sensibilizzato.
Hunting Pollution è stata la mia prima opera che ho realizzato con questa innovativa pittura. Mi auguro di poterne realizzare altre con l’Airlite. Si tratta di un materiale inorganico ad elevata traspirabilità.
Hai presente la fotosintesi clorofilliana delle piante? La sua azione si attiva con l’energia della luce ed è in grado di ridurre agenti inquinanti come gli ossidi di azoto, la formaldeide. Inoltre, elimina il fumo di sigarette e spiacevoli odori.
Come ti ho detto, la mia produzione si è focalizzata su temi quali il climate change, il global change, gli animali in pericolo d’estinzione, il riscaldamento globale e l’inquinamento. Insomma, ho unito l’idea e la vernice per un’opera ambientalista.

Quindi, hai smesso di utilizzare le bombolette spray?

Purtroppo non ancora. Ma vorrei. Tuttavia, è da diverso tempo che utilizzo materiali non inquinanti, come l’Airlite.
Per il graffitaro la bomboletta spray è il pennello del pittore ed è lo scalpello dello scultore. Capisci?
Si tratta di un elemento imprescindibile per le proprie opere. Non posso negare che fa parte del mio background. Però, mi auguro che le compagnie che producono le bombolette spray riescano o stiano lavorando per realizzare una formula che sia 100% eco-friendly.
Si trovano già bombolette spray a base di acqua. Quindi, sono fiducioso che presto, grazie anche all’innovazione e tecnologia sempre in evoluzione, verranno realizzati materiali che permettano a tutti gli artisti di continuare a usare gli spray senza però contaminare l’ambiente. Questo sarebbe un grande traguardo.

Da artista sensibile all’ambiente, cosa pensi del Friday For Future?

Penso sia importante che le nuove generazioni si mobilitino in vista di problematiche come quella del cambiamento climatico. Far sentire la propria voce in un momento così delicato e fragile è fondamentale. L’inquinamento ambientale è un fenomeno mondiale che sta compromettendo il futuro di tutti. È giusto mettere in luce idee e soluzioni brillanti per risolvere un problema così grande.
Ognuno di noi può contribuire a non peggiorare, quantomeno, una situazione già grave di per sé. Non è mai banale ripetere concetti come questi che sembrano apparentemente scontati. Ad esempio come non sprecare l’energia elettrica o l’acqua, fare la differenziata, diminuire l’assunzione di carne nella propria alimentazione. Ma soprattutto, cercare di informarsi il più possibile sui prodotti che utilizziamo ogni giorno. Alcuni di questi sono realizzati con materiali tossici a causa dei quali vengono compromesse intere aree naturali.
Insomma, possiamo salvare il Pianeta. Dobbiamo avere coscienza della situazione che ci circonda e agire attraverso la politica e, perché no, l’arte in tutte le sue forme.

Credits: Benedetta Ristori
It's only fair to share...Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin