Tutti parlano di Jamie, vivace musical inclusivo che farà storia

tutti parlano di Jamie

Ieri al Teatro Brancaccio è andata in scena Tutti parlano di Jamie, per la regia di Piero Di Blasio e con un fenomenale Giancarlo Commare che sicuro di sé, si è mangiato il palco. Anche indossando delle favolose scarpe rosse con tacchi altissimi. A suo agio, l’attore diventato famoso per la serie tv di successo Skam, ha indossato i panni di Jamie, un ragazzo adolescente che sogna di essere libero di esprimere se stesso.

Jamie, il sogno di diventare (non solo) una favolosa Drag Queen

Tutti parlano di Jamie racconta la storia di un adolescente abbandonato dal padre, che vive una vita tranquilla a Sheffield. Va a scuola come tutti i ragazzi della sua età, ma a differenza loro, Jamie ha un sogno: essere libero di esprimere sé stesso anche attraverso abiti femminili.
In realtà, a rendere “diverso” il protagonista, non è solo la voglia di diventare Drag Queen. Ciò che desidera Jamie è la voglia di essere normale nella diversità. Perché ognuno di noi è unico e irripetibile.
Jamie è sempre stato supportato dall’affettuosa madre Margaret, dalla sua migliore amica Pritti e dall’eccentrico mentore Hugo – Loco Chanel. Il ragazzo è anche circondato da una professoressa un po’ rigida, da Ray, una zia “acquisita”, ovvero la migliore amica della mamma, Dean il bullo della scuola e da una classe di compagni vivaci.
Dopo essersi esibito in un famoso locale drag della sua città e di essersi confrontato e confidato con la madre e la sua migliore amica, Jamie decide di presentarsi al ballo della scuola di fine anno come la versione migliore di sé. È così che riuscirà ad abbattere il giudizio degli altri.

Non chiedere il permesso per essere te stessƏ 

Tutti parlano di Jamie ha il potere di includere mille sfaccettature, colori, orientamenti sessuali. Tutte e tutti desiderano essere liberi di essere. Nel caso di Jamie di indossare abiti femminili che più lo rappresentano. Nel caso dell’amica Pritti, ad esempio, di indossare l’hijab.
Questo musical ha tutta la leggerezza del mondo adolescenziale, come la motivazione di Jamie sul perché vuole essere una ragazza (“perché è divertente”) e tutta la drammaticità che si manifesta nei giudizi perfidi della gente, bulla nei confronti di chi non accetta secondo i propri canoni.
La meraviglia di questo musical è che nasce davvero da una storia vera. Nel 2011 la BBC ha realizzato un documentario, Jamie: Drag Queen at 16 diretto da Jenny Popplewell. Nel documentario si racconta la vera storia di Jamie Campbell, teenager cresciuto a Sheffield, piccolo paese nel Nord dell’Inghilterra che, dopo il coming out a soli 14 anni, ha deciso a 16 di voler esprimere sé stesso anche indossando favolosi abiti femminili. Da qui inizia la straordinaria avventura di Jamie Campbell. La sua storia sta facendo il giro del mondo ed è di ispirazione per tante ragazze e ragazzi di questa generazione.
Nel febbraio del 2017 la storia di Jamie è diventata il musical Everybody’s talking about Jamie che ha debuttato a Sheffield con la regia di Jonathan Butterell per poi approdare all’Apollo Theatre di Londra. Da qui in poi è stato un continuo successo di pubblico e critica.
Nel 2021 il musical è diventato anche un film con l’esordiente Max Harwood e il candidato premio Oscar Richard E. Grant per la regia di Jonathan Butterell.

Tutti parlano di Jamie, pronto a entrare nell’olimpo dei grandi musical

Vivace, coraggioso, inclusivo. Tutti parlano di Jamie è un musical attuale e contemporaneo che ha tutte le carte in regola per entrare nell’olimpo dei grandi musical. E sì, anche nella storia di questo genere di spettacolo.
Tutti parlano di Jamie sventola orgogliosamente la bandiera di libertà e inclusività. E lo fa favolosamente!
È una storia coraggiosa ed è necessaria farla conoscere a tutte e tutti. A volte il coraggio può arrivare da un semplice sorriso. Un piccolo gesto che può essere rivoluzionario.
Come ha detto il regista Piero Di Blasio: “quando di fa una rivoluzione partendo da un sorriso, non da bombe o altro, è l’arma più forte che possa esistere al mondo!”

Sul cast italiano, oltre a un talentuoso e favoloso Commare, spiccano Barbara Cola, la mamma coraggiosa di Jamie, e Ludovica Di Donato, l’amica della madre. A seguire Franco Mannella, bravissimo nei panni di Hugo, aka la Drag Queen Loco Chanel, e Benedetta Boschi, nel ruolo di Pritti.
Viola Produzioni è l’unica autorizzata dall’originale anglosassone a mettere in scena una versione dello spettacolo completamente nuova dalle scene ai costumi, dalle coreografie alla regia, senza però intaccare l’integrità di musica e testo.
Per l’occasione sono state messe insieme il collaudato cast creativo delle produzioni del Teatro Brancaccio.
I costumi sono stati affidati a Francesca Grossi, (Rapunzel il musical, La Regina di Ghiaccio il musical, Aggiungi un posto a tavola, Aladin il musical geniale, La piccola bottega degli orrori).
Le scenografie sono firmate dal pluripremiato Alessandro Chiti (Rapunzel il musical, La Regina di Ghiaccio il musical, Aladin il musical geniale).
La direzione musicale è del Maestro Dino Scuderi, direttore musicale di tanti musical italiani come Jesus Christ superstar, Salvatore Giuliano, La piccola bottega degli orrori oltre che compositore di musiche per il teatro e il cinema.
Per la creazione coreografica Laccio, già direttore artistico di The Voice of Italy e di X Factor.
La regia dello spettacolo è affidata a Piero Di Blasio, già regista de La Piccola Bottega degli Orrori, che per primo ha creduto nel progetto, gestendo anche i rapporti tra la produzione inglese e quella italiana.

Tutti parlano di Jamie andrà in scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 3 aprile. Andate, vi divertirete!

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