Lo schiaccianoci, una rivisitazione moderna ed emozionante

Stravolgente ma coinvolgente. Sempre emozionante. “Lo schiaccianoci”, diretto e coreografato da Massimiliano Volpini per il Balletto di Roma, è in scena al Teatro Olimpico di Roma fino al 10 dicembre per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana. I puristi appassionati del repertorio del balletto storico storceranno il naso. Io vi dico: andate a vederlo, vi stupirà.

Una rilettura dickensiana di un classico del balletto

Dicevo: i puristi del balletto snobberanno la versione dinamica e lievemente ridotta portata in scena da Massimiliano Volpini. Perché? Non c’è da aspettarsi gli atti così come li conosciamo. Appare più un flow contemporaneo, sia nei passi e sia nella scelta delle coreografie, sia nei costumi di scena e sia nella light design.
L’ambientazione del primo atto è originale e distante da quella tradizionale. C’è un’immaginaria periferia abitata da senzatetto e un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale appare sottoforma di benefattore e lo Schiaccianoci diventa una sorta di eroe che riesce a superare le barriere della povertà per giungere nello sfarzo della ricchezza.
Nel primo atto, infatti, al centro della narrazione ci sono i bambini che sono delle specie di giovani guerrieri che, seppur vivono per strada, sono pieni di fantasia.

Il secondo atto regala la stessa emozione e magia

Se il primo atto è una versione fresca e moderna – e segnalo particolarmente belle e complesse le coreografie dei cappotti rossi e dei topi – il secondo atto conserva, seppur sempre innovativa, l’emozione e la magia del balletto come lo conosciamo.
Le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij colpiscono sempre dritte al cuore. Sono di un romanticismo e di una dolcezza memorabili. Ma Volpini è stato capace di rendere emozionante una scena in particolare. La coreografia in merito è tradizionalmente un passo a due. Il coreografo l’ha trasformata in un’esperienza collettiva. Sto parlando dell’Op. 71, Atto II: No. 14a, Pas de deux. Andante maestoso. Commuoversi con le musiche del compositore russo è facile. Ma l’asticella si alza per il crescendo del coinvolgimento della coreografia messa in atto grazie alla presenza di tutte le ballerine e ballerini in scena. Davvero bellissimo. Sì, mi sono commossa. Lo ammetto.

La versione de “Lo schiaccianoci” di Massimiliano Volpini, con la partecipazione di Carola Puddu nel ruolo della Fata Confetto, di Giulia Strambini (Clara), Paolo Barbonaglia/Nicola Barbarossa (Il fuggitivo), Marcello Giovani (Drosselmeyer), Francesco Moro/Nicola Barbarossa (Fritz) e Alessio Di Traglia (Il re dei topi) e delle incursioni di urban dance a cura di Kevin Castillo (da tenere d’occhio!) è promossa a pieni voti.
Bravissime le ballerine e bravissimi i ballerini.

Per info sui biglietti, andate sul sito del Teatro Olimpico.

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