Giulietta e Romeo 20th, il balletto in scena all’Olimpico

Torna in scena Giulietta e Romeo al Teatro Olimpico di Roma per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, dal 4 al 9 ottobre.
L’opera è firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde, che debuttò al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e ripresa nel 2002 dal Balletto di Roma. Nel corso degli ultimi 20 anni lo spettacolo si è rivelato una delle produzioni di maggior successo del repertorio della compagnia romana con un record di recite effettuate e pubblico al botteghino.
Con 350 repliche in Italia e nel mondo e 200.000 spettatori, Giulietta e Romeo è lo spettacolo di danza italiano più applaudito di sempre. Oggi, il balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare viene riallestito per festeggiare il suo ventesimo anniversario con la Compagnia del Balletto di Roma. Il nuovo tour debutterà al Teatro Olimpico, nella sua nuova veste dal 4 all’8 ottobre alle ore 20:30 e il 9 ottobre in pomeridiana alle 18:00, per poi proseguire in altri teatri italiani come il Teatro Massimo di Pescara, il Teatro Verdi di Firenze, il Teatro Savoia di Campobasso, il Teatro Diego Fabbri di Forlì, il Teatro Sociale Balzan di Badia Polesine.

In scena, ci saranno i danzatori della Compagnia del Balletto di Roma, nuovi interpreti di una storia eterna e immagine ideale di una giovinezza sospesa nel tempo. Tra loro, la giovanissima Carola Puddu nel ruolo di Giulietta e Paolo Barbonaglia nelle vesti di Romeo, ruoli principali ricoperti negli anni da protagonisti d’eccezione come Monica Perego e Raffaele Paganini nella prima edizione del 2002 che debuttò al Teatro Sistina di Roma, Kledi Kadiu con Claudia Vecchi, Azzurra Schena e Luca Pannacci, interpreti fantastici in altrettante produzioni della Compagnia.
I ballerini della Compagnia saranno guidati dalla sapiente esperienza del coreografo e regista Fabrizio Monteverde, unanimemente considerato uno dei migliori rappresentanti della coreografia italiana degli ultimi trent’anni; unico nel segno registico e drammaturgico, è stato autore di riletture e capovolgimenti di grandi classici della letteratura teatrale (“Otello”, “La Tempesta”, “Tre sorelle”), mentre per il Balletto di Roma ha realizzato numerosi altri balletti a serata intera – “Cenerentola” (2006), “Bolero” (2007), “Otello” (2009), “Il Lago dei Cigni, ovvero Il Canto” (2014), “Io, Don Chisciotte” (2019) – trovando nel racconto l’origine e il completamento della propria ispirazione. Tra visioni cinematografiche e nodi psicoanalitici, Monteverde ha dato vita negli anni ad un proprio caratteristico linguaggio coreografico, stilisticamente ed esteticamente dirompente, che ancora oggi continua ad attrarre nuovi sguardi ed interpretazioni.

Giulietta e Romeo, rivisitazione di un classico

Nel suo Giulietta e Romeo, la Verona degli amanti infelici di Shakespeare si trasforma in un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e – risuonando quanto mai attuale – annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta sarà protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile; Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, sarà martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale scrittura, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista, sciolta da catene storiche e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che, come il cerchio eterno della vita, continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde.

TEATRO OLIMPICO
mart – sab h 20:30 / dom h 18:00
Biglietti da 40€ a 25€
Prevendite on line e in botteghino
Piazza Gentile da Fabriano 17
Per informazioni  tel. 349 2378200 – biglietti@teatroolimpico.itwww.teatroolimpico.it

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