The Bling Ring, un’istantanea dell’adolescenza priva di critica

Ritorno all’adolescenza, quella smaliziata però. Dopo Il giardino delle vergini suicide e Marie Antoinette, con The Bling Ring Sofia Coppola continua la sua riflessione filmica su un tema, a quanto pare, a lei molto caro. L’adolescenza appunto, soprattutto al femminile.

Ispirata a fatti realmente accaduti, tratti da un articolo di Nancy Jo Sales, giornalista di Vanity Fair, The Bling Ring narra di un gruppo di ragazzi che vive a Los Angeles e che è ossessionato dalle celebrità, dal glamour e dai social network. Fissati così tanto da iniziare a compiere dei furti nelle case di lusso per oltre 3 milioni di dollari.

Fin dalla prima scena, la regista mostra l’incoscienza di quattro ragazze e del loro amico gay. Sono totalmente inebriati e divertiti da ciò che stanno compiendo. Tuttavia non si percepiscono toni moralistici. È uno sguardo privo di giudizio. The Bling Ring cattura il pubblico comunque grazie al ritmo concitato, dovuto anche ad una colonna sonora eccitante e trainante. Pensate al brano di apertura, Crown on the Ground di Sleigh Bells.

Eccessivamente privo di senso critico. La Coppola ha osservato troppo a distanza questo fenomeno caratterizzato dall’ossessione di essere (e non diventare) una celebrità. Si manifesta il consumo spropositato di droghe e la mancata privacy dovuta allo sconsiderato uso dei social. Che poi, in fondo, non ci allontaniamo tanto dalla realtà dei fatti. La cultura americana, e non solo, sguazza in tutto ciò. Pur di ottenere quei sognati 15 minuti di gloria, si farebbe di tutto. Partecipare ad un reality, postare un video porno sul web fino a compiere furti, nella fatti specie. Tutto per 15 minuti di gloria.

Guardando al cast, la scelta dalla Coppola è vincente: da Israel Broussard a Katie Chang, da Taissa Farmiga a Claire Alys Julien, da Georgia Rock a Emma Watson. Tutti troppo belli e tanto bravi. Particolare attenzione per la Watson che riesce a rendere il suo personaggio comico e attraente allo stesso tempo. Imbastito di sfumature e complesso nella sua psicologia.

The Bling Ring può servire da monito? Dipende da chi lo guarda. Da un punto di vista adulto forse. Per i ragazzi, soprattutto quelli più giovani, decisamente no. Il film è talmente caricato di fascino, vestito di trasgressione che non può essere un richiamo ed un’esortazione a non compiere determinate azioni. Proprio quelle azioni, perverse è vero, portano tuttavia ad essere riconosciute e, peggio ancora, idolatrate.

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