Mary Shelley – Un amore immortale, un biopic sull’autrice di Frankenstein

Dal 29 agosto in sala c’è Mary Shelley – Un amore immortale, un film di Haiffa Al Mansour, con Elle Fanning, Douglas Booth, Tom Sturridge e Bel Powley.

Figlia d’arte del filosofo e libraio William Godwin e della filosofa e fondatrice del femminismo liberale Mary Wollstonecraft, Mary Godwin incontrò, si innamorò e infine sposò il poeta Percy Bysshe Shelley. Insieme alla sorellastra Claire Clairmont, la coppia fu ospite da Lord Byron a Villa Diodati. C’era anche il medico Polidori. Quello fu un periodo in cui la donna venne stimolata a scrivere l’opera che la rese più famosa: Frankenstein.

Il libro fu editato in forma anonima e fu attribuito erroneamente a Percy Shelley. Solo in un secondo momento, l’opera venne pubblicata con il nome della vera autrice: Mary Shelley, appena diciannovenne.

Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival e poi in Italia al Torino Film Festival, Mary Shelley – Un amore immortale è stato realizzato da una cineasta dell’Arabia Saudita in cui non ci sono cinema. Infatti, il primo film proiettato in un cinema dell’Arabia Saudita da 35 anni a questa parte è avvenuto il 18 aprile 2018.

Quindi proprio per questo motivo, Haiffa Al Mansour avrebbe dovuto osare di più. La storia di Mary Shelley è di una potenza prorompente. Lei è stata una donna incredibile. Giovanissima e piena di pathos ardente che sarebbe dovuto emergere dal racconto cinematografico. Nel film, la storia appare edulcorata, candidamente drammatica. Il background di situazioni, che ha poi stimolato l’autrice a scrivere, è trattato in modo superficiale. La scintilla creativa non si è mai accesa davvero negli occhi di Elle Fanning.
Il periodo della stesura del libro da parte della scrittrice, viene affrontata velocemente. Senza profondità.

Insomma, si intravede poco il fuoco che brucia dentro questa giovane donna affranta e piena di talento. Lo struggimento è poco tangibile.

La vita di Mary Shelley fu piena di sofferenza cuba, abbandoni, perdite e tradimenti. Una vita struggente, in pieno stile del movimento del Romanticismo. Questo spirito fu trasmesso nella creatura mostruosa di Frankenstein. Purtroppo, si sfiora solamente la tragica vicenda degli scrittori protagonisti di questo film.

Emancipata, scrittrice,  femminista. La storia di Mary Shelley può essere un esempio per tutte. Una donna che nella sua vita ha fatto della sofferenza una virtù, trasformandola in letteratura. Sublime, eccezionale.

Sicuramente, vi verrà voglia di leggere il libro. O rileggerlo. Il film è distribuito da Notorious Pictures.

It's only fair to share...Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin