La pubblicità anti-aborto della Provita Onlus è agghiacciante

Oggi ho visto un manifesto pubblicitario raccapricciante. La pubblicità anti-aborto della Provita Onlus è agghiacciante. E Roma ne è tappezzata. Manifesti ovunque in cui viene rappresentato un feto minacciato da uno strumento appuntito. Con la scritta «Un bambino ucciso ogni 5 minuti» e «Dal 1978 più di sei milioni uccisi dall’aborto. Ricordiamo anche questi morte».
Chi è l’autore? Ancora non si è palesato.

Il Presidente di ProVita Toni Brandi ha dichiarato che Provita Onlus non è l’autore di questa iniziativa ma: «incoraggiamo gli autori dei manifesti a proseguire nella buona battaglia. Sicuramente approviamo questa iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che realmente è l’aborto volontario: l’uccisione massiva di bambini innocenti nel grembo materno, con orribili strumenti di morte».

Per me, da donna fertile e in buona salute, è un’offesa. È un’offesa per le bambine che stanno vedendo quest’immagine e chiedono alle proprie mamme il perché di questo manifesto. È un’offesa per le donne violentate che hanno dovuto abortire necessariamente. È un’offesa per le mie amiche che hanno dovuto abortire per causa di forza maggiore. È un’offesa dopo anni di lotte civili e diritti conquistati. È un’offesa per tutte.

La legge 194, quella del 1978, ha reso legale l’interruzione volontaria della gravidanza. Una norma che tutela la maternità.
Vorrei ricordare che l’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite.

In un attimo, oggi, guardando fuori dal finestrino del tram 3, mi sono ritrovata a pensare a The Handmaid’s Tale. Per chi non conoscesse il libro e/o la serie tv, si racconta di come il corpo della donna sia utile solo ed esclusivamente alla procreazione. Ha una funzione. Tutto il resto è omicidio.
La società distopica che viene descritta non mi sembra tanto lontana da quei manifesti. Beceri, terrificanti. Spaventosi.

Mi auguro che il sindaco di Roma provveda a fare qualcosa. Anche in virtù della giornata mondiale mondiale contro la violenza sulle donne che è alle porte. Bisogna dialogare e non ricattare attraverso la paura.

 

It's only fair to share...Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin