La natura meravigliosa secondo Ondadurto all’Ineuroff

Venerdì 9 agosto ho assistito allo spettacolo di Ondadurto Teatro all’interno di Ineuroff, evento multidisciplinare di arti contemporanee a cura della stessa compagnia. Protagonista, insieme agli attori di Ondadurto, è stata la Scalinata Monumentale del Museo della Civiltà Romana all’Eur.
Ho scoperto solo lo scorso anno questa compagnia all’interno di questa manifestazione, grazie all’ufficio stampa che conosco (Roberta Savona) e uno degli attori (Valerio Marinaro). Sono rimasta impressionata.
Ondadurto è capace di mescolare le arti tradizionali – teatro urbano, circo, danza, teatro di narrazione – con le arti innovative e progettuali, come la light design e quella di realizzare scenografie mobili incredibili.
E anche venerdì sera sono rimasta piacevolmente colpita.

MERAVIGLIA, LO STUPORE PER LA NATURA ATTRAVERSO IL TEATRO-DANZA

Meraviglia! è il titolo dello spettacolo di Ondadurto Teatro che invita a lasciarsi sorprendere dalla Natura. Almeno quel poco che rimane di incontaminato.
La natura è meravigliosa, non trovate? Sì, se lo dite circondati di plastica, acqua sporca, rami secchi, non lo è più, vero? Tutto questo è “merito” nostro. Animali in via d’estinzione, surriscaldamento globale, spreco. Il cambiamento climatico è colpa nostra. Ma i bambini che nascono oggi che colpa hanno? Hanno mai visto il mare pulito? Hanno mai fatto una passeggiata nel bosco? Partiamo da qui, affinché non sia solo una fantasia vivace dei bambini ad immaginare la natura così come ancestralmente era. Dobbiamo rimboccarci le maniche e prenderci cura dell’ambiente.

La protagonista è una sorta di Alice contemporanea che viaggia in un mondo fantastico fatto di acqua pulita, uccelli che cinguettano e aria respirabile. Ma la fantasia svanisce e la riporta in un mondo non sano per cui, ad esempio, i cetacei arenano sulle spiagge piene di plastica, c’è un caldo insopportabile e tutto puzza di gas tossici.
La meraviglia della protagonista e dei personaggi fantastici, che trova nel suo cammino fiabesco, si focalizza proprio sull’acqua. L’acqua è la risorsa più preziosa che la terra ha e che gli uomini e le donne possiedono.

ACQUA IN MERAVIGLIA, OMAGGIO A “VOLLMOND” DI PINA BAUSCH

In Meraviglia! Ondadurto ha inserito l’acqua nella sceneggiatura. Anzi, di più. È diventata essa stessa protagonista insieme agli attori. In due scene in particolare, la risorsa più preziosa al mondo è predominante e si rimane catturati e impressionati realmente.
Queste scene – la prima molto eccentrica, la seconda catartica – mi hanno ricordato immediatamente Vollmond (Luna Piena) di Pina Bausch.
L’ideatrice del teatro-danza ha inserito l’acqua come elemento caratterizzante in questa celebre coreografia. E in Meraviglia, il coreografo ha fatto altrettanto. L’acqua libera, fluente, fresca che si imbatte contro le emozioni umane quali lo stupore, la rabbia, il dolore e la meraviglia. Appunto.

Una vera e propria sfida è stata la prima volta per gli interpreti della Bausch. Lo è stato altrettanto per quelli di Ondadurto Teatro. Danzare e recitare sul palcoscenico con l’acqua che continua a fuoriuscire è tecnicamente complicato. E sulla Scalinata Monumentale con la luna alle spalle degli spettatori – neanche a farlo a posta – la scenografica è stata suggestiva, unica. Umana.
Giocare, gioire e stupirsi con l’acqua. Un’umanità che appare lontana oggi. Ma che, in fondo, permane. Per fortuna.

APPLAUSI A ONDADURTO, UNA COMPAGNIA SU CUI INVESTIRE

Non so voi, ma se avessi tanti soldi, finanzierei questa compagnia. Da due anni vedo i loro spettacoli e penso che potenzialmente potrebbero fare i numeri. Intendo a teatro. Farebbero sold out sempre. Certo, anche all’Eur era pieno, ma diciamolo, i posti non erano tantissimi.
Se fossi un investitore, punterei su questa compagnia perché ha delle idee potenti e creative, eccentriche al punto giusto, e riesce a mantenere fisso lo sguardo sulle cose che circondano l’uomo.

Da uno spettacolo all’altro ho visto un salto di qualità enorme. In Meraviglia! è aumentata la danza, gli elementi in scena sono più complessi, come il piccolo razzo volante. Ciò che mi disturba un pochino è la voce narrante. Si potrebbe fare a meno, completando i vuoti con altro.
E poi punterei su una colonna sonora tematica. Mina, per carità, è una soundtrack vivente e anche le altre tracce sono state belle e emotive, soprattutto i due pezzi cantati a cappella da due attori.
Ma sto parlando di un autore di colonne sonore di teatro. Farei una vera e propria chiamata alle arti.
E guardando questo spettacolo, mi è venuto alla mente Arturo Annecchino, uno straordinario artista capace di emozionare anche con solo due note di pianoforte.
Questa non è una critica, ma un suggerimento da chi ama l’arte e ciò che guarda. Ad maiora!

It's only fair to share...Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin