La Musica Che Gira, nasce il coordinamento di addetti ai lavori

L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha arrestato letteralmente il settore artistico. È nato così La Musica Che Gira, un coordinamento di addetti ai lavori e non solo. C’è una rete di lavoratori, artisti, imprenditori e professionisti.
Settori Culturali e Creativi (SCC) di tutta Europa sono stati duramente colpiti dall’emergenza COVID-19. In Italia, già da Febbraio, prima volontariamente e poi obbligatoriamente, tutti gli eventi dal vivo e gli spettacoli sono stati cancellati. Teatri, musei, sale concerti, live club e spazi culturali hanno interrotto le loro attività per salvaguardare la salute pubblica.
Anche il mercato della musica è fermo ed è difficile fare una previsione sulla ripartenza delle attività. Probabilmente senza un vaccino non si potrà tornare a lavorare. Il settore musica è stato tra i primi a fermarsi e sarà tra gli ultimi a ripartire, con la compromissione di un’intera filiera. 

La musica che gira è una piattaforma di confronto

Che cos’è La Musica Che Gira? Si tratta di un coordinamento che nasce in risposta al nuovo DL rilancio.
È composto da manager, produttori, artisti, musicisti, tecnici, consulenti, promoter, etichette discografiche, agenzie di booking, proprietari di live club, uffici stampa.
Non è un sindacato. Neanche un’associazione di categoria. Si tratta una piattaforma di confronto tra lavoratori, imprenditori e professionisti della musica e dello spettacolo. L’obiettivo è fare tutto il possibile per rispondere alle conseguenze negative della crisi in cui si trovano e stimolare una riforma definitiva del settore.

Non ci sono solo gli artisti. Ci sono lavoratori e imprenditori che producono quasi 100 miliardi di euro l’anno. Considerando l’indotto dell’intera filiera culturale, proprio loro generano ricchezza per oltre 250 miliardi. Esattamente, contribuiscono al PIL per circa il 16%.
Con il DL rilancio all’industria della cultura va poco più dell’1% dei fondi stanziati per affrontare l’emergenza. L’Italia intera beneficia dei risultati economici e sociali del lavoro dei professionisti del settore, oltre 400.000 persone (stima al ribasso: ad oggi non esiste una mappatura del settore).

Senza un intervento urgente le conseguenze negative di questa crisi produrranno un’onda lunga che ricadrà sull’economia futura del settore, sul PIL del Paese e sulla sua capacità di produrre valore  anche in termini socio-culturali.

Cosa fare e cosa chiedere al Governo, la proposta de La Musica Che Gira

Attraverso la formulazione di un documento programmatico rivolto al Governo e ai Ministeri competenti,  La Musica Che Gira vuole stimolare un’azione immediata, urgente e necessaria. Bisogna che tutti i protagonisti del settore cooperino tutti insieme.
Per raggiungere questi obiettivi il coordinamento sta lavorando da settimane con giuslavoristi, economisti, consulenti del lavoro e realtà accademiche. Si sta confrontando con la politica e le istituzioni e sta dialogando con molte realtà del settore. 

«Riteniamo indispensabile che tutte le categorie che compongono la filiera del mercato della musica vengano consultate prima che il Governo decida quali prossime misure adottare. Chiediamo di poter mettere a disposizione il capitale di conoscenza e di competenze che ognuno di noi rappresenta che è di cruciale importanza per affrontare l’emergenza lavorativa, economica e sociale che il fermo del settore ha provocato. Sarà un contributo imprescindibile nel riscrivere le regole di un comparto che va riorganizzato anche sotto il punto di vista legislativo. A tal fine chiediamo a gran voce una Commissione Congiunta di Camera e Senato dedicata all’industria musicale e che il Ministero convochi al più presto un tavolo tecnico specifico.»

Il documento programmatico: 4 punti fondamentali

La Musica Che Gira si rivolge al Governo. Bisogna agire immediatamente in modo coordinato e fare tutto il possibile per mitigare le conseguenze negative della crisi. È prioritario innescare una cooperazione tra addetti ai lavori e tecnici del nostro settore, istituzioni e task force

  1. Garantire l’accesso alle tutele sociali a tutti i professionisti della cultura che operano in campo musicale, con particolare attenzione ai liberi professionisti e ai lavoratori con contratto di lavoro intermittente. Fornire un sostegno economico di emergenza ai professionisti della cultura, in particolare a quelli indipendenti, nonché alle imprese culturali, ad esempio sotto forma di agevolazioni fiscali, prestiti, microcrediti, risarcimento delle perdite e costi non recuperabili. 
  2. Maggiore supporto alle attività imprenditoriali del settore “musica dal vivo” quali club e organizzazioni di eventi (Festival, rassegne, etc).
    (Questo punto è stato redatto in collaborazione con KeepOn LIVE, Associazione di Categoria di Live Club e Festival Italiani)
  3. Stimolare una riforma definitiva del settore e una ripresa con nuove logiche della produzione e del consumo culturale.
  4. Risulta fondamentale fornire finanziamenti e investimenti Green su innovazione e tecnologia, garantire supporto e assistenza tecnica per la stesura di Piani di Azioni Ambientali, garantire l’accesso per tutti i professionisti della cultura  a linee guida e best practice per implementare la gestione sostenibile nelle proprie attività, programmare in senso sistemico strategie e sinergie di concerto tra i vari livelli della filiera dello spettacolo,  amministrazione pubblica/locale e fornitori con le seguenti azioni.
    (Questo è stato redatto in collaborazione con Eco.Reverb, Sustainable Event Solutions).

Per saperne di più: https://www.lamusicachegira.it/

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