Benvenuti al Nord

È la volta di Mattia Volpe, in crisi con la moglie Maria, a doversi trasferire a Milano. Per fortuna, ad attenderlo c’è Alberto, anche lui ai ferri corti con la moglie Silvia. L’impatto fra il napoletano e il milanese è inevitabile e catastrofico. Entrambi abbandonati dalle rispettive mogli, Mattia e Alberto si confronteranno e impareranno l’uno dall’altro: Mattia il senso di responsabilità di Alberto e quest’ultimo il senso di leggerezza dell’amico partenopeo.

Sequel quasi d’obbligo per la coppia Bisio/Siani che funziona anche questa volta. Ripensando a Benvenuti al Sud, remake della spassosissima commedia made in France, Giù al Nord, non ha avuto lo stesso impatto di Benvenuti al Nord. Forse perché la pellicola francese è stata insuperabile (nonostante in Italia l’incasso del film italiano fu un successone) forse perché la sceneggiatura non era originale. Fatto sta che, questo film è ben riuscito, scorrevole e fa sorridere (non eccessivamente però).

Due nuove apparizioni. Quella di un esilarante Paolo Rossi, nelle vesti di un “Marchionne” delle Poste Italiane, chiamato a rivoluzionare il sistema con un progetto chiamato E.R.P.E.S. e di una strepitosa Angela Finocchiaro, nelle vesti della suocera del Direttore Colombo, anziana milanese rognosetta, un po’ razzista nei confronti dei meridionali.

Questo film, si voglia ammettere o no, tocca delle corde comuni di molti italiani. Si esasperano alcune situazioni che, per questo motivo, risultano essere simpaticamente grottesche, come il giubbotto “antinebbia” e la moka gigante. È evidente la contrapposizione di una Milano produttiva che non si ferma mai, individualista e capitalista  e di una Milano sentimentale, di animo gentile che accoglie un Sud che, ancora vive un complesso di inferiorità rispetto al suo amico/nemico geografico perché più sviluppato, con maggiori risorse e maggiori opportunità.

Commedia piacevole che fonda risata e sentimento, contrasti e confronti di stili di vita differenti, influenzati dalla società nella quale si vive.

I pregiudizi relativi al Nord e al Sud sono ancora molti forti e ben piantonati per terra. A fatica e ancora con poca voglia di cambiare realmente questo stato di cose, solo il cinema offre gli strumenti per riflettere, magari con un sorriso, su queste idee preconcette.

Il cinema gioca ad estremizzare questa realtà e, in questo caso, Benvenuti al Nord evidenzia che idee come ad esempio l’atteggiamento inospitale dei settentrionali e l’atteggiamento fannullonesco dei meridionali, non sono giuste (almeno non del tutto).

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