Bella, ripetilo a te stessa, non importa quello che dicono gli altri

Domenica 21 maggio parteciperò alla maratona Race for the cure a Roma. L’appuntamento è al Circo Massimo alle 10:00. Sarà per me una passeggiata. Letteralmente. Non sono abituata alla corsa atletica. Mi farò una bella passeggiata di qualche chilometro.

Race for the cure – come si legge sul sito – è un evento organizzato da Susan G. Komen Italia che opera nella lotta ai tumori al seno. Con pochissimo (il costo dell’iscrizione) ho contribuito alla ricerca.
Perché parlo di questo? Perché scorrendo su Instagram mi è apparsa una foto di Cara Delevingne. Tutti la conoscete. Modella e attrice del 1992 super ganza.

Il primo maggio ha postato una foto. Chiarissima. Con un copy altrettanto limpido. «Lo adoro». Sì, la modella britannica si è rasata. Si rivolge a chi offende le donne che perdono i capelli a causa del cancro o di altre malattie. Ci va giù pesante. E per questo è illuminante: «smettete di essere dei pezzi di merda egoisti e godete della bellezza in tutte le sue forme».

I media e tutto ciò che ruota intorno alla modella si sono scatenati. Cara ha ricevuto molte polemiche alle quali ha risposto senza cedere.  «Volevo provare la sensazione di sentirmi tanto esposta […] poi invece ho scoperto di aver fatto la scelta più liberatoria della mia vita». È quanto si legge in un’intervista su Io donna. Una scelta non provocatoria, ma professionale. Cara sta lavorando al film Lif in a year in cui interpreta una giovanissima ragazza che lotta contro il cancro. Però poi ci ha preso gusto. Le piace.
Il senso della bellezza? Stare bene con se stesse. Non è facile. Comprendere questo costa tanta fatica. Ci vuole una profonda conoscenza di sé. E la società non ci aiuta. Non mi aiuta. Soffro costantemente. E soffrono le mie amiche.

Non sono abbastanza alta. Non sono abbastanza magra. Non sono… l’elenco è lungo. Ma all’età di 32 anni compiuti mi sono anche rotta! Sono stanca di mettere una negazione davanti ogni frase che riguardi il mio aspetto fisico. Sono oltre il mio corpo. È estenuante. Snervante. Faticoso. In un secondo post, sempre su Instagram, Care esorta a: togliere i vestiti, il trucco, a tagliare i capelli. Togliere i beni materiale. Nudi da tutto ciò, si domanda: «come definiamo la bellezza?»

Una donna malata di cancro a cui cadono i capelli come può sentirsi bella se bella è un aggettivo connesso a determinati standard che ci manifesta ogni momento la società?

Eppure ci provo. Sia su me stessa che sulle mie amiche e su chi sta lottando contro il cancro. E ne ho incontrate tante. Bella, ripetilo a te stessa. Sempre.
Mi piace spesso ascoltare Beautiful di Christina Aguilera. Un brano legato ad un momento della mia vita. Ho incontrato alcune persone, tra cui un’insegnante di danza e un’amica. Uniche, bellissime.
Dovrebbe essere un brano da ascoltare ogni tanto. Solo per ricordare, parafrasando un verso della canzone, che siete bellissime, non importa quello che dicono gli altri.

Dunque, domenica camminerò. Sono emozionata di partecipare a Race for the cure. E mi sentirò bella. Mi sento bella anche ora con la pancia gonfia e senza makeup. E proprio ieri ho pensato di andare a tagliare i capelli.

I am beautiful
No matter what they say
Words can’t bring me down
I am beautiful
In every single way
Yes words can’t bring me down
Oh no
So don’t you bring me down today

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